Luca Bragoli ascoltato alla Camera dei Deputati sul DL Energia Bis

Luca Bragoli ascoltato alla Camera dei Deputati sul DL Energia Bis

Luca Bragoli, Chief Regulatory & Public Affairs Officer di ERG, è recentemente intervenuto durante un’audizione della X Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati per discutere il Decreto-legge 181/2023, noto come DL Energia Bis. L'audizione è stata un'importante occasione per esaminare le disposizioni urgenti per la sicurezza energetica, la promozione delle fonti rinnovabili e il supporto alle imprese ad elevato consumo energetico. Lo abbiamo intervistato:

ERG ha raccolto la sfida della decarbonizzazione in anticipo rispetto ai tempi, completando un percorso di trasformazione da operatore oil a leader nelle rinnovabili. In questo senso, quali sono le sfide attuali nell'applicare l'articolo 1 del DL 181/2023: “Misure per promuovere l'autoproduzione di energia rinnovabile nei settori energivori a rischio delocalizzazione attraverso la cessione dell'energia rinnovabile a prezzi equi ai clienti finali energivori”, e come proponete di superarle?

Consideriamo positivo che la misura identifichi i contratti di fornitura di lunga durata (i CfD o contratti per differenza) come strumento principale per stabilizzare il prezzo dell'energia elettrica e garantire lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Tuttavia, riteniamo che l'attuale formulazione dell'articolo sia di complessa implementazione e che la determinazione di un prezzo da parte del GSE potrebbe generare effetti distorsivi sul mercato, in particolare quello dei PPA. Per superare questi limiti, proponiamo che la misura sia più chiaramente aperta al contributo degli operatori elettrici industriali e che il prezzo dell’energia sia allineato con i costi reali delle tecnologie rinnovabili che si vogliono installare. Inoltre, crediamo che anche nell’ambito delle misure previste da questo decreto sia cruciale favorire attività di repowering, un'operazione di efficientamento degli asset eolici che consiste nella sostituzione delle turbine obsolete con nuove di ultima generazione, più potenti e performanti: questa strategia contribuirà significativamente alla decarbonizzazione, consentendo una transizione più rapida verso tecnologie più moderne ed efficienti.

L'articolo 4 del DL 181/2023 si propone di incentivare le regioni a ospitare impianti a fonti rinnovabili. Tuttavia, questa norma potrebbe introduce una ulteriore tassazione per le aziende produttrici di energia da fonti rinnovabili. Quali sono le vostre proposte concrete per migliorare questa disposizione e come prevedete che impatterà sul settore delle energie rinnovabili in Italia?

La nostra proposta è quella di vincolare l’attivazione della misura all’emanazione del DM Fer X (quello relativo alle nuove aste 2024-2028 per le FER), con basi d’asta che siano commisurate a questo nuovo onere. È inoltre opportuno destinare le risorse provenienti da questa misura alle Regioni più meritevoli, quelle che rispettano gli obiettivi del burden sharing sulle FER e introducono meccanismi di semplificazione per il rilascio delle autorizzazioni. Inoltre, suggeriamo di destionare i fondi all'efficientamento delle attività istruttorie della PA sui procedimenti autorizzativi FER. Questo garantirebbe un utilizzo mirato delle risorse ed un effettivo supporto allo sviluppo di nuova capacità rinnovabile.

In tempi di transizione energetica, si parla di investimenti strutturali per gli impianti eolici offshore. Qual è la posizione di ERG in merito, considerando le attuali sfide infrastrutturali e la maturità industriale di questa tecnologia?

È cruciale oggi dare assoluta priorità all'implementazione di un quadro legislativo e regolamentare, a partire dal DM FER X, a supporto delle tecnologie rinnovabili mature come l’eolico onshore e il fotovoltaico su scala industriale. Queste tecnologie, più mature e consolidate, possono garantire benefici immediati a consumatori ed imprese. Per quanto riguarda gli impianti eolici galleggianti in mare, riteniamo che un approccio graduale, concentrato sul medio-lungo termine e supportato da adeguati strumenti di pianificazione e programmazione, possa consentire uno sviluppo sostenibile anche dal punto di vista economico, di questa tecnologia dopo il 2030.